Il cane, esattamente come un bambino ha bisogno di essere indirizzato nella sua crescita cognitivo-comportamentale e ogni cucciolo dovrebbe avere questa possibilità.
E’ quindi importante la figura di un professionista esperto che deve conoscere ogni capitolo dell’etogramma, avere una buona conoscenza delle fasi di sviluppo dell’identità del cane, conoscere le varie forme di apprendimento, cosa l’apprendimento crea e conoscere le motivazioni che ogni razza possiede; ovvero ciò che è portato a fare. In età evolutiva il soggetto (cane) è molto sensibile a ogni esperienza che gli è proposta.
Educare, pertanto significa sviluppare il carattere del cane creando armonia in tutte le componenti cognitive che ha, diverse da quelle dell’essere umano e facendo in modo di prepararlo a una serena convivenza; in altre parole dargli delle conoscenze affinché possa avere competenze tali da integrarlo nel mondo e nelle relazioni che vive. Per questo è anche indispensabile riconoscere che il cane ha una mente, che è un soggetto attivo e sensibile e non una macchina. Altrettanto importante è “non tradurre” i suoi comportamenti come fossero comportamenti umani.
E’ fondamentale valorizzare la relazione tra cane e il resto della famiglia in cui vive. Un buon trainer quindi è educatore dell’umano al quale trasmetterà capacità educative in linea con il benessere del cane e della loro relazione, ed è infine educatore del cane durante le lezioni. E’ molto importante quindi favorire la pro socialità del cucciolo, sia essa nei confronti dei conspecifici che di esseri umani d’ ogni tipo e di altri animali; ed è altrettanto importante promuovere la socializzazione ambientale (rumori domestici e urbani ad esempio), facendo però attenzione a non caricarlo di stimoli eccessivi.
L’educatore con approccio cognitivo zooantrolopogico e relazionale dovrà trasmettere alla famiglia umana quelle che sono le necessità del cucciolo, le motivazioni di razza e individuali da appagare e altre che andrebbero incanalate diversamente onde evitare problemi futuri, quali sono le sue emozioni… all’interno di un percorso di questo tipo ci sarà sempre il massimo rispetto per il cane da ogni punto di vista.
Spesso i proprietari ci chiamano anche solo perché il cucciolo “sporca” in casa e molto spesso ne alterano la sua natura costringendolo a espletare i bisogni sul panno assorbente, non comprendendo che anche minzioni e deiezioni hanno un enorme valore comunicativo per il cane nel mondo e che dovrebbe farle all’aperto. Per esempio, un cane annusando l’urina di un altro cane può acquisire molte informazioni sul conspecifico che le ha lasciate: status sociale, salute, sesso… Non permettere al cane di esplorare il mondo esterno attraverso l’olfatto equivale a non concedere a un bambino di leggere e imparare a leggere. Oppure, ci contattano perché il cane salta addosso per fare le feste… sovente però i proprietari chiamano l’educatore cinofilo quando il loro compagno a quattro zampe ha già sviluppato un problema comportamentale (ma in questo è opportuno l’intervento di un istruttore che spesso lavora in collaborazione con il veterinario esperto in comportamento) come l’abbaio eccessivo, che potrebbe essere dovuto a spazi ridotti e troppo condivisi con altri cani; come potrebbe essere la vita in un condominio, o disturbi legati all’attaccamento etc. Il cane potrebbe vocalizzare in maniera eccessiva anche per richiedere attenzioni al proprietario…
La società odierna, lo spazio urbano, richiedono al cane molto autocontrollo e per questi motivi è molto importante per i proprietari di cuccioli, affidarsi a figure professionali in grado di fornire loro competenze adeguate alla vita in famiglia e nell’ambiente pur sempre rispettando le esigenze del cane. Tutto questo avverrà senza l’uso d metodi coercitivi, senza punizioni, senza uso di strumenti che vanno a minare il benessere psicofisico dei cani.